Pubblicato su Linkiesta l'11/9/2013
Con il termine confessional art si intendono quelle forme dell'arte contemporanea che mettono al centro una dimensione eminentemente biografica. Categoria molto trasversale che attraversa la scultura, l'arte concettuale e tocca anche la fotografia, la sua origine viene attribuita a Louise Bourgeois, la scultrice francese famosa per le sue opere che trasfigurano luoghi e momenti della sua vita privata. Sue eredi più o meno ufficiali sono Tracey Emin e Sarah Lucas, che hanno fatto una bandiera della messa a nudo dei recessi dell'identità femminile e della critica alla cultura patriarcale. In ambito fotografico poi in prima linea ci sono i cahiers di archeologia sentimentale di Sophie Calle e l'opera di Nan Goldin, la sua cronistoria senza filtri della propria esistenza quotidiana, un reportage intimo portato avanti per decenni.
Per quanto la confessione artistica venga considerata un territorio prevalentemente femminile, esistono anche casi di elaborazione estetica di un vissuto personale fatti da uomini, e il libro Love & War del fotografo Guillaume Simoneau è uno degli esempi più recenti. Pubblicato dall'editore inglese Dewi Lewis, il libro si presenta come una raccolta di frammenti fotografici di una storia d'amore, quella tra il fotografo e Caroline Annandale, una ragazza conosciuta da Simoneau durante un workshop di fotografia nel 2000. Le immagini ci portano avanti e indietro nel tempo tra il 2000 e il 2009, senza darci modo di comporre un quadro completo. Quello che sappiamo è che qualche tempo dopo l'11 settembre 2001 Caroline va in Iraq con l'esercito americano, la loro relazione si interrompe e in qualche modo ricomincia, anche se scopriamo che Caroline nel frattempo si è sposata con un altro uomo. Lo stesso Simoneau si limita a descrivere il lavoro come “una documentazione istintiva e sporadica della complessità della vita sentimentale di una giovane sergente dell'esercito americano, prima e dopo essere stata in Iraq".
Guillaume Simoneau, Wearing army uniform for me, Kennesaw, Georgia, 2008 |
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