© Christian Kryl
I have always wondered whether people realise the image they give of themselves when they are portrayed in a photograph, if they can sense the photographer's aim, how possibly they cannot guess that they might look ridiculous or obnoxious by simply observing how the photographer is operating, the setting chosen for the shoot, etc.
And yet most of the times people seem to not have a clue about what the person with the camera is concocting, and if we're used to witness this treatment reserved for the common people, often poor or somehow locked in their small world, sometimes it's the rich people who get tricked into giving their appearences for a purpose they would not support, only if they knew.
A few days ago I ran into Christian Kryl's Top of the World, a series of images showing extremely rich people enjoying the inaccessible comfort of mountain resorts, probably somewhere in northern Europe (found via Conscientious). Among fur coats, mirrorshades and private jets, the people in the photographs look like creatures from a different species, living in a different world and time, unaware of anything that does not go smoothly according to their plans. And probably uninterested in the photographer's earthly concerns.
© Daniela Rossell
On the opposite side Daniela Rossell's Ricas y Famosas (also here), a work from ten years ago which made the news for its depiction of the kitsch grandeur of Mexican upper class. Rossell, a young woman from the same environment she was photographing, made portraits of several women inside their own mansions, asking them to choose the setting for the shoot. The result was an involuntary display of tasteless wealth, something even the ladies themselves recognised when they saw the photographs, at least according to Rosell herself, who said she had to face legal actions against the book and received many threatening phone calls by her former friends (some in-depth about the social impact of the book in Mexico can be read here and here).
Two different ways of being unaware of one's own image: the glacial indifference of Christian Kryl's rulers of the world, shielded behind their mountains and their encrypted bank accounts, and the grotesque display of power by moneyed families who need to spread wealth around themselves so that they can believe they really have it.
© Christian Kryl
Mi sono sempre chiesto quanto le persone si rendano conto dell’immagine che danno di sé in una fotografia, se capiscano l’intenzione del fotografo, come non possano rendersi conto che magari potrebbero apparire ridicoli o sgradevoli nell’immagine finale anche solo osservando il fotografo all’opera, la scelta della location, etc.
Eppure molte volte non si ha la minima idea di ciò che la persona con l’apparecchio fotografico stia architettando: siamo abituati a vederne gli effetti in immagini di povera gente, o più semplicemente ignara, chiusa nel proprio piccolo universo, ma a volte a farne le spese sono persone ricche o potenti, ingannate e convinte a prestare la loro immagine per uno scopo che difficilmente condividerebbero.
© Christian Kryl
Qualche giorno fa ho scoperto Christian Kryl e il suo Top of The World, una serie di immagini di moderni aristocratici che si godono i comfort di qualche resort inarrivabile tra le montagne probabilmente del nord Europa (via Conscientious). Tra pellicce, occhiali a specchio e jet privati, le persone ritratte appaiono come animali di un'altra specie, provenienti da un altro luogo e tempo, noncuranti di qualsiasi cosa al di fuori del loro mondo, e probabilmente disinteressati al meschino tribolare del fotografo.
All’opposto troviamo Ricas y Famosas di Daniela Rossell (anche qui), un lavoro di circa 10 anni fa che fece notizia per aver mostrato l’opulenza ridicola in cui viveva l’alta società messicana. Rossell, cresciuta nello stesso ambiente dei suoi soggetti, fotografò diverse giovani donne all’interno delle loro ville, chiedendo loro di scegliere la location per il ritratto. Il risultato è l’involontario trionfo del cattivo gusto, qualcosa che persino le signore fotografate compresero una volta viste le foto: Rosell racconta di aver dovuto affrontare diverse cause legali e di aver ricevuto varie minacce telefoniche contro la pubblicazione del libro (alcune riflessioni sull’impatto sociale del lavoro della Rossell qui e qui).
Due manifestazioni opposte dell’inconsapevolezza della propria immagine: l’indifferenza glaciale dei signori della Terra di Christian Kryl, protetti da catene montuose e conti cifrati, e lo sfarzo grottesco di famiglie danarose che spargono la loro ricchezza ovunque, forse per convincersi di possederla davvero.
© Daniela Rossell
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