Wednesday, November 17, 2010
Alien memories
Simone Bergantini, American Standard (Remix), 2010.
"This work was carried out re-elaborating a group of 4x5 inch negatives bought in a second hand shop in Brooklyn. They were taken between the end of the fifties and the beginning of the sixties very probably by the same person within an area which is relatively near New York City.
I lived in the United States for 5 months and I decided to talk about what struck me most about the American people, consumerism and its consequent individualism. Use and throw away, no stratifying, always starting from scratch."
"Well, it was a big country, there was some of it for everyone. There were women, there was land, there was money. But nobody had enough, nobody stopped no matter how much he had, and the fields, even the vineyards, looked like public gardens, fake flower beds like those at railway stations, or else wilderness, burned-over land, mountains of slag. It wasn't a country where you could resign yourself, rest your head and say to others: 'For better or worse, you know me. For better or worse, let me live.' That was the frightening part."
(Cesare Pavese, The Moon and the Bonfires)
"Questo lavoro è stato realizzato remissando un gruppo di negativi 4x5 (inch) acquistati in un negozio di oggetti usati di Brooklyn, scattati tra la fine degli anni 50 e l’inizio degli anni 60 ed eseguiti con molta probabilità dalla stessa mano in un' area relativamente vicina alla città di New York.
Ho vissuto 5 mesi negli Stati Uniti e ho deciso di raccontare ciò che più mi ha colpito del popolo americano, il consumismo e l'individualismo conseguente. Usare e gettare, non stratificare, ri-azzerare il passato."
"Eppure il paese era grande, ce n’era per tutti. C’erano donne, c’era terra, c’era denari. Ma nessuno ne aveva abbastanza, nessuno per quanto ne avesse si fermava, e le campagne, anche le vigne, sembravano giardini pubblici, aiuole finte come quelle delle stazioni, oppure incolti, terre bruciate, montagne di ferraccio. Non era un paese che uno potesse rassegnarsi, posare la testa e dire agli altri: “Per male che vada mi conoscete. Per male che vada lasciatemi vivere”. Era questo che faceva paura."
(Cesare Pavese, La luna e i falò)
All images © Simone Bergantini
Beautiful compositions with a very attractive language. I love it.
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