Hiroshi Sugimoto, Lightning Fields 144, 2009
Elettricità che disegna su lastre fotografiche, questo è ciò che vediamo accadere nell'ultimo lavoro di Hiroshi Sugimoto, Lightning Fields (attualmente alla Fraenkel Gallery di San Francisco), dove l'artista usa un generatore di Van de Graaff da 400000 volt direttamente sulla superficie fotosensibile.
Fiumi di luce con centinaia di affluenti, alberi su colline che sembrano venire da favole nere, bianche silhouette di creature dal fondo dell'oceano e tutto quello che possiamo scoprire nelle forme delle nuvole quando teniamo gli occhi al cielo si trova in questo viaggio lungo l'esistenza della luce. La ricerca di Sugimoto sembra andare sempre più a fondo verso le origini dell'atto del vedere e dell'immagine fotografica stessa (un pezzo su Modern Painters qui), un capitolo dopo l'altro, fino a questo punto dove non c'è più scena di fronte alla macchina fotografica, nessun obbiettivo a definire lo spazio inquadrato, nessun otturatore: restano solo i sali d'argento, e la luce liberata dal suo domatore.
Hiroshi Sugimoto, Lightning Fields 13, 2006
Electricity draws images on dry plates in Hiroshi Sugimoto's last body of work, Lightning Fields (currently on show at Frankel Gallery), where he uses a 400.000 volt Van De Graaff generator to apply static onto his film sheets.
Rivers of bright light with hundreds of little affluents, stylised trees on a hill that seem to come straight from a dark fairy tale, white silhouettes of creatures from the depths of the oceans and anything else we can see in the clouds' shapes when we look at the sky can be found in this journey through the life of light. Sugimoto's investigations seems to be going further deeper into the roots of the act of seeing itself and of the photographic image as well (a piece on Modern Painters here), adding one chapter after the other, rarifying more and more the content of his own images, up to the point where there's no scene in front of a camera, no lens to define the space to photograph, no shutter speed: only a sensible surface is left, and light unleashed by its tamer.
Hiroshi Sugimoto, Lightning Fields 128, 2008
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