© Gerco de Ruijter
Piuttosto ovvio, certo, ma come altro chiamare Gerco de Ruijter e le sue immagini realizzate in volo con un aquilone o con un pallone aerostatico? L'astrazione diventa come una superficie attraverso cui percepiamo elementi familiari in una nuova luce, ripensando le relazioni tra i diversi elementi del paesaggio: il familiare e lo sconosciuto si scambiano di posto, come il piccolo e il grande, immersi in queste vedute al di là di ogni punto di visione.
© Gerco de Ruijter
Pretty obvious, of course, but how else can be called Gerco de Ruijter, whose work is entirely made of landscape images taken from a flying kite or recently even from a balloon? Abstraction here becomes just a surface through which we can perceive all sorts of familiar elements under a new light, redesigning the relationship between the different elements of the land, familiar and unknown trade places, as large and small do in these views that leave us with no clear point of view.
© Gerco de Ruijter
Monday, October 26, 2009
The Flying Dutchman
Labels:
Paesaggi/Landscapes
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