Wednesday, July 9, 2008

Il Fotografo

© Guibert/Lefèvre/Lemercier

Qualche giorno fa ero in una libreria e tra gli scaffali ho scoperto un lavoro a fumetti di cui ignoravo l’esistenza: Le Photographe (edizione italiana Il Fotografo, pubblicato da Lizard), realizzato da Emmanuel Guibert e Frédéric Lemercier con i racconti e le immagini del reporter Didier Lefèvre, morto nel 2007 a soli 50 anni.
I disegni e le fotografie si incrociano nelle tavole del fumetto per raccontare il viaggio di Lefèvre in Afghanistan al seguito di Medici Senza Frontiere, viaggio che poi proseguirà in solitaria e che costituisce la storia del terzo e ultimo volume.
Le pagine alternano fotografie e tavole disegnate, a volte grandi, a volte piccole, singole oppure in strisce prese dai provini a contatto.
Si tratta di un lavoro prezioso, dove l’immagine fotografica sul campo acquista davvero quel valore di traccia di un’esistenza e di uno sguardo che dovrebbe sempre avere (ad esempio andate a vedere sul sito dell’opera le pagine che riproducono integralmente alcuni provini a contatto di Lefèvre). Troppo spesso le immagini dei reporter ci vengono presentate come finestre che ci permetterebbero di sostituire il nostro occhio al loro, come se potessero costituire una sorta di esperienza diretta di un luogo o di un evento; la cosa più bella di questo lavoro è proprio quella di mostrarci le immagini come il frutto di un percorso personale, a cui noi non possiamo sostituirci. Non stiamo guardando un frammento di ‘realtà’, stiamo guardando il frutto dell’esperienza e del lavoro di qualcun'altro, che vuole condividerlo con noi.

© Guibert/Lefèvre/Lemercier

A few days ago I was in a bookshop where I discovered a comic book I never saw before:
Le Photographe, made by Emmanuel Guibert, Frédéric Lemercier with the images and the stories of photographer Didier Lefèvre, who died in 2007 at only 50 years.
Drawings and photographs live together on the pages of the book, telling the story of Lefèvre, who went to Afghanistan with Medicins sans frontieres and then went on traveling the country on his own, as it is told in the third and last volume of the comic book.
The pages alternate and mix photographs with comic panels, sometimes large, some small, single images or reproductions of contact sheets.
It is quite a precious work, where the photographs taken ‘on the field’ really achieve the status of traces of a peronal experience (see for example the contact sheets on the book’s website).
Too often reportage is presented as some kind of window that would allow us to take the place of the photographer while watching the shots he made, as if they could stand as a live experience of a place or an event.
To me the most beautiful thing about this work is the fact that it shows us those images as the personal journey of someone else from us.
We are not watching any supposed fragment of reality there, we are watching the result of someone else’s work and life, someone who wants to share it with us.


© Guibert/Lefèvre/Lemercier

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