"Welcome to Pyongyang" è il primo libro di Charlie Crane. E' stato prodotto con il supporto del governo Coreano con l'intento di realizzare una guida turistica sulla città. Crane ha fotografato i lughi simbolo della capitale "accompagnato" da due guide di stato i cui racconti fanno da eco, in didascalia, alle foto di Crane.
Il testo che segue è in didascalia alla foto del post:
"The viewing platform of the 150 meter-high Juche Tower gives one of the best views of the city. Here we are looking at East Pyongyang district. This is mainly a residential area and you can see the standard of apartment buildings of most people in Pyongyang. The Juche Tower is a symbol of the philosophy of the Great Leader Comrade Kim II Sung. ‘Juche’ is the guiding principle of our society. Thanks to the great efforts of our President Kim II Sung, our people became an independent nation, free from the flunkeyism, dogmatism and oppression which had bound our people for centuries."
Wednesday, October 31, 2007
La guida turistica
Saturday, October 27, 2007
I visitatori
Making time è l'ultimo libro di Thomas Struth, uscito nel marzo 2007.
Il progetto comprende immagini realizzate dal fotografo tedesco nel 2005 nelle sale del Museo del Prado di Madrid, unite con lavori delle precedenti serie Museum photographs e Audience. Il libro è uscito in coincidenza con la prima esposizione del lavoro proprio all'interno del Prado, valendo a Struth un doppio record: primo artista vivente ad esporre al Prado e primo lavoro fotografico ad essere ospitato nella pinacoteca dello storico museo spagnolo.
Thursday, October 25, 2007
What remains
What remains è il titolo di un documentario di Steven Cantor su Sally Mann presentato al Sundance Festival nel 2006.
Cantor aveva già realizzato nel 1993 un altro documentario sulla fotografa americana, intitolato Blood Ties: The Life and Work of Sally Mann.
Qui il trailer di What remains, qui una breve biografia wiki della Mann e link ad immagini dei suoi lavori. Infine, una bella raccolta di interviste, foto e video sul sito della PBS.
Thursday, October 11, 2007
Storia infame
"La fotografia che in principio mi sembrava una cosa semplice, con il passare degli anni è diventata sempre più complicata. Il primo salto mentale è stato quello dal credere che le fotografie abbiano lo stesso significato delle cose da cui vengono prese, alla scoperta che questo non è vero. Dopo questa scoperta il fotografo "impegnato" si pente non solo di averlo creduto ma di averlo fatto credere anche agli altri. Sapere di averlo fatto in buona fede peggiora il pentimento perché alla scoperta del danno altrui si aggiunge quella della propria stupidità. Tutte le immagini per mostrare un cosa devono nasconderne un'altra: questa è la legge fisica della figura in generale: della pittura, del disegno, eccetera. Ma la fotografia è più colpevole perché più di tutte le altre immagini ispira fiducia: è brutalmente persuasiva. La sua forza convincente non si esercita dall'esterno, come per la pittura o il disegno: la fotografia non ha bisogno di essere garantita da qualcuno: la garanzia che quello che mostra è "vero" è radicata nella nostra coscienza al punto da confondersi con la propria libera volontà. Nella fotografia si crede di credere "liberamente": si afferma addirittura che non possiamo rifiutarci di credere ai nostri occhi. Non ci rendiamo conto che con questa affermazione rinunciamo proprio ai nostri occhi per guardare attraverso quelli della fotografia".
(Confessioni di un fotografo pentito, 1993)
Ando Gilardi è un fotografo e uno storico della fotografia, autore di libri molto belli, storie 'non riconciliate' della fotografia e delle fotografie, dalla storia sociale a quella della fotografia pornografica o giudiziaria.
La casa editrice Bruno Mondadori ha in catalogo diversi suoi titoli.
Da visitare il sito della sua fototeca, qui una sua biografia e qui il testo integrale del brano citato.
Wednesday, October 10, 2007
Grande Madre Russia
Simon Roberts per un anno ha viaggiato da un capo all'altro della Russia seguendo l'ideale della "Grande Madre Russia", da qui il suo ultimo libro Motherland
Tuesday, October 9, 2007
Picture the idea
'I am not a hunter type of photographer. I always try to give shape to my vision, and photography happens to allow me to see these things. I don’t take a picture rather I picture my idea'.
Vedute dei mari di tutto il mondo, il buio delle sale cinematografiche e la vita di una candela sono tra le immagini del fotografo giapponese Hiroshi Sugimoto.
Altre immagini qui, due interviste e alcuni video e slideshow sul sito della PBS.
Monday, October 8, 2007
Body Land
Arno Rafael Minkkinen è un fotografo finlandese che da molti anni porta avanti un lavoro incentrato sull'autoritratto e sull'interazione e la fusione tra il corpo e i luoghi.
over 55
Il progetto di Peter Granser, “Sun City”, è realizzato in una località del sudovest americano, dove vivono solo persone di oltre 55 anni. Potete scaricare il pdf del lavoro nella sezione downoload_personal project del sito del fotografo
Sunday, October 7, 2007
Il cielo in una stanza
Alice nel paese delle meraviglie, giocattoli e stanze come camere obscurae: Abelardo Morell
Teatri di guerra
An-My Lê è una fotografa vietnamita. Il suo libro Small Wars è una trilogia sulla memoria e sulla rappresentazione della guerra: nel primo capitolo fotografa i luoghi della sua infanzia in Vietnam; nel secondo le ricostruzioni della guerra in Vietnam messe in scena nei boschi del Sud della Carolina; nel terzo fotografa le esercitazioni nel deserto americano delle truppe USA impegnate nel conflitto in Iraq.
Qui un podcast audio con la fotografa che parla del suo lavoro.
"Le cadavre du Monsieur que vous voyez ci-derrière est celui de M. Bayard, inventeur du procédé dont vous venez de voir ou dont vous allez voir les merveilleux résultats. À ma connaissance, il y a à peu près trois ans que cet ingénieux et infatigable chercheur s'occupait de perfectionner son invention.
L'Académie, le Roi et tous ceux qui ont vu ces dessins que lui trouvait imparfaits les ont admirés comme vous les admirez en ce moment. Cela lui fait beaucoup d'honneur et ne lui a pas valu un liard. Le gouvernement qui avait beaucoup trop donné à M. Daguerre a dit ne rien pouvoir faire pour M. Bayard et le malheureux s'est noyé. Oh! instabilité des choses humaines! Les artistes, les savants, les journaux se sont occupés de lui depuis longtemps et aujourd'hui qu'il y a plusieurs jours qu'il est exposé à la morgue personne ne l'a encore reconnu ni réclamé. Messieurs et Dames, passons à d'autres, de crainte que votre odorat ne soit affecté, car la figure du Monsieur et ses mains commencent à pourrir comme vous pouvez le remarquer."